Mondo – Fornitura e installazione sistemi monitoraggio idrometrico

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Per stabilire se un sito sia idoneo o meno alla produzione di energia eolica, occorre prima effettuare una cosiddetta “campagna anemometrica”. Un sistema di monitoraggio acque, siano esse superficiali, come nel caso delle foto, o di falda, consiste nell’installazione di una o più stazioni in telemisura che, collegate ad alcuni specifici sensori posti a contatto con l’acqua, rilevano determinati parametri chimico-fisici che, opportunamente analizzati, forniscono uno stato di salute dell’acqua analizzata. I sensori normalmente utilizzati sono le sonde multiparametriche da quattro a sette parametri (WMP4, WMP7), che rilevano di base:

  • Temperatura
  • Ph
  • Redox
  • Ossigeno disciolto (ottico o polarografico)
  • Conducibilità
  • Livello

A cui si possono aggiungere altre misure come gli ioni specifici, o la clorofilla ecc.

Si possono anche avere altre tipologia di analisi come la presenza di nitrati o fosfati, nel caso si parla di analizzatori di sostanze specifiche e le stazioni di monitoraggio assumono più una conformazione di laboratorio (cabina di analisi tipo BoxSta) che necessita di una manutenzione piuttosto costante e continua e di alimentazione elettrica in quanto l’acqua deve essere portata all’interno della cabina per essere analizzata.

Per la sola misura della qualità delle acque, sono sufficienti sonde multiparametriche (della serie WMP) opportunamente scelte. Collegandole ai datalogger TMF, si ottiene quindi una stazione di acquisizione automatica in grado di rilevare e trasmettere tutte le misure acquisite con una cadenza programmabile (ad esempio ogni 15-30 minuti).

A livello di stazione locale, è possibile, oltre all’acquisizione,  gestire anche eventuali allarmi che la stazione invierà in modo autonomo ad opportuni numeri reperibili. In alternativa è possibile che la stazione scelga autonomamente di attivare o meglio, regolare, delle chiuse o altri sistemi di controllo in modo da impedire eventuali trasferimenti di riversamenti inquinanti. L’utilizzo di sonde multiparametriche, consente inoltre di mantenere i consumi in modo da poter rendere completamente autonoma la stazione che si alimenterà attraverso un piccolo pannello solare da 20-40W.

L’utilizzo della sonda multiparametrica si rivela non solo un metodo efficacie nel monitoraggio della qualità delle acque, ma anche conveniente e facilmente realizzabile. Come si vede nelle foto, ciascuna stazione ha un impatto minimale, non necessita di alimentazione primaria e nemmeno di particolari opere edili.

La sonda viene normalmente calata in alveo o nella falda tramite appositi tubi di protezione in acciaio inox o in materiale  inerte, tale da non alterare i parametri dell’acqua in prossimità del punto di misura. In tali tubi viene fatta scorrere la sonda ogni volta che, per manutenzione, necessiti di essere ripescata e poi rimessa in acqua.

La scelta del luogo di installazione non richiede particolari attenzioni, se non per quanto riguarda l’esposizione a Sud del pannello solare per l’alimentazione, mentre può richiedere particolari accorgimenti nella posa delle tubature. Il personale Nesa è perfettamente addestrato per ogni situazione e prima di ogni installazione, viene eseguito un progetto di dettaglio che minimizzi ogni imprevisto.

Nelle foto di questa pagina, una rete in telemisura composta da quattro stazioni per il monitoraggio della qualità dell’acqua a monte e a valle di una centrale elettrica in uno degli affluenti del Pò.

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