Continua il monitoraggio del peculiare microclima del Monte Canin.
I ghiacciai sono elementi naturali di elevato valore ambientale e anche paesaggistico, in quanto sono tra gli indici più affidabili e precisi sull’andamento complessivo del clima sia a livello locale sia su scala globale; le loro mutazioni, nel corso della storia, lasciano indelebili tracce sul terreno e nell’ultimo secolo e mezzo anche su fotografie e documenti che testimoniano le variazioni intercorse. Nesa ha fornito e provvede a manutentare una stazione meteorologica automatica a norma WMO (AWS) installata a 2202m a valle dei resti del Ghiacciaio Orientale del Monte Canin (Alpi Giulie, al confine fra provincia di Udine e la Slovenia) da parte del Parco Naturale Prealpi Giulie in collaborazione con l’Unione Meteorologica del Friuli Venezia Giulia (UMFVG). I parametri misurati (ad esempio temperatura dell’aria, velocità e direzione vento, altezza manto nevoso) concorrono a determinare l’andamento meteorologico del luogo, caratterizzato da imponenti accumuli nivo-pluviometrici che in particolare negli inverni 2012-2013 e soprattutto 2013-2014 hanno apportato valori al suolo molto significativi, permettendo alla neve di sopravvivere al caldo estivo nelle zone di accumulo dei vicini ghiacciai, dopo molti anni di scarsità di residui e complessiva riduzione delle superfici e degli spessori.
Molte pubblicazioni sono disponibili su quest’argomento legato ai ghiacciai e al monitoraggio meteorologico; a questo indirizzo è possibile scaricare il numero 1, Anno XII della rivista scientifica “Meteorologica”, semestrale dell’UMFVG. A pagina 3 è visibile una foto di Furio Pieri (Osmer FVG) che riprende l’installazione dei sensori sul traliccio, e a pagina 17 è riportata la foto realizzata da Daniele Moro (Settore neve e valanghe Regione Friuli Venezia Giulia) nell’aprile 2013.
A questo link è possibile scaricare il numero speciale dedicato ai ghiacciai edito in occasione della conferenza annuale UMFVG del novembre 2013 ( a cura di Renato R. Colucci e Marco Virgilio).
Qui di seguito alcune immagini delle fasi di recupero dati dalla stazione tra maggio e giugno 2014, dopo un inverno record per le precipitazioni nevose e piovose e con ancora svariati metri di neve presso il sito della stazione. Foto a cura di Daniele Moro (Settore neve e valanghe Regione Friuli Venezia Giulia)